Salone Papale
Dal 28 novembre 2021 al 9 gennaio 2022: dal lunedì al venerdì: 10:00 ~ 12:30 e 15:00 ~ 18:00 e sabato, domenica e festivi 10:00 ~ 13:00 e 15:30 ~ 19:30 - dal 10 gennaio al 2 febbraio 2022: Sabato e domenica 10:00 ~ 12:30 e 15:30 ~ 19:30
Presepe Roma Sparita - Amici del Presepe di Monte Porzio Catone
Il gruppo Amici del Presepe di Monte Porzio Catone si costituisce nel 2017 raccogliendo una tradizione presepistica esistente sin dal 1989. L’obiettivo dei membri del gruppo è quello di divulgare l’Arte dei Presepi non solo come riscoperta e mantenimento di tradizioni, che rischiano di essere dimenticate, ma anche come momento importante di aggregazione e socializzazione.
Il gruppo lavora durante l’intero arco dell’anno per realizzare la “Mostra dei Presepi e dei Diorami”, all’interno della quale viene esposto un presepe monumentale che negli anni successivi viene donato ad altre mostre, associazioni o parrocchie.
ll presepe monumentale di Monte Porzio Catone, realizzato nel 2018 per il duomo della città, viene esposto nel 2019 alla mostra nazionale di Città di Castello e ora a Rieti nella splendida cornice del Salone Papale, in occasione della quarta edizione de La Valle del Primo Presepe. Un’opera imponente che rappresenta uno scorcio di una Roma sparita: il Teatro di Marcello, il Ghetto, gli affascinanti e suggestivi luoghi della Capitale che oggi sono quasi scomparsi, oppure offuscati da caos e traffico. Stupefacenti i dettagli, e tanta la manovalanza necessaria per mettere a punto tutti i particolari di un’opera di circa diciassette metri quadri, con statue in movimento; pezzi unici di circa 30 cm, con movimenti fluidi e sincronizzati realizzati dall’artigiano di Giorgio Muraro di Piacenza d’Adige.
Quattro mesi consecutivi di lavoro per la realizzazione, con un team di quindici persone che si sono alternate senza sosta. E al di là della mera bellezza estetica, il presepe racchiude in sè anche lo splendore della generosità. Un dono fatto con il cuore.
Presepe di Caleruega
Il “Pesebre de Caleruega” è stato donato a “La Valle del Primo Presepe” dalla città spagnola di Caleruega, gemellata con il Comune di Rieti. L’opera dell’artista spagnolo Javier Sanz è un rilievo scultoreo su unico blocco di dimensioni 60x60x20, realizzato usando gres con ceramica dorata in due cotture, una a 1250 gradi e l’altra a 850 gradi.
L’artista ha tratto ispirazione dai rilievi del primo gotico, ambientando i personaggi della Natività di Betlemme nel contesto di Caleruega, con i suoi celebri monumenti come la Torre di San Domenico di Guzmán, il pozzo dove è nato il Santo e il chiostro del Convento delle Domenicane.
Nelle figure ha evidenziato attraverso rilievi gotici e oro ceramico la culla del bambino Gesù e alcune parti dei paramenti della Vergine Maria e di San Giuseppe.
Presepi dal Mondo
L’esposizione “Presepi dal Mondo” è composta da un centinaio di opere appartenenti alla collezione realizzata con dovizia e premura da don Nazzareno Gaspari, parroco di Arquata del Tronto.
La passione per il presepe accompagna don Nazzareno fin da bambino quando, a Natale, aiuta a costruire il presepe nella sua parrocchia tenuta dai frati francescani. Poco più che quattordicenne riceve in dono un presepe della Terra Santa che lo entusiasma a tal punto da indurlo ad iniziare la raccolta. Le opere dei paesi stranieri iniziano ad alimentare la collezione quando, una volta divenuto sacerdote, riporta a casa un presepe da suoi viaggi missionari. Ogni presepio racconta una storia. La collezione si arricchisce negli anni anche grazie al contributo di persone che, nel corso di viaggi all’estero e ricordando la passione di don Nazzareno, riportano un presepe caratteristico.
L’originalità rappresenta il carattere distintivo dei presepi della collezione: ogni opera deve infatti trasmettere la cultura e la religiosità del paese a cui appartiene.
Paesi presenti nell’ esposizione
FRANCIA GERMANIA IRLANDA ITALIA SPAGNA REPUBBLICA DEMOCRATICA CONGO GHANA COSTA D’AVORIO KENIA MADAGASCAR NIGERIA RUANDA SIERRA LEONE TANZANIA ZAMBIA BANGLADESH CINA PALESTINA INDONESIA FILIPPINE ARGENTINA BOLIVIA CANADA CILE GROENLANDIA MESSICO PERÙ STATI UNITI VENEZUELA
La Natività di Italo Crisostomi
La natività con l’adorazione dei Magi fu rappresentata da Italo Crisostomi negli anni ’60: Crisostomi, all’epoca, è giovane, ha 25 anni. Intorno a lui il Paese vive gli anni del boom economico: eppure il giovane artista sente più vicino a sé i valori evangelici e di pura semplicità espressi dalla nascita del Signore.
L’attuale presepe risulta dalla fusione di due diverse natività: una, più tradizionale, che coglie l’evento nel momento del suo verificarsi; l’altra, ricorda il primo presepe vivente, ricreato da San Francesco a Greccio nel 1223.
Della prima natività fanno parte un piccolo Gesù, colto in un’espressione di assorta concentrazione, inconsueta in un neonato, contemplato con affetto genitoriale e, contemporaneamente, con umile venerazione da Maria e Giuseppe; accanto a loro il bue e l’asino, che rappresentano la semplice, naturale devozione degli animali nei confronti del Creatore e caratterizzano la povertà dell’ambiente in cui Gesù ha scelto di venire alla luce.
In raccolta e modesta adorazione, un pastore accompagnato dal suo agnello: è la proiezione di Gesù in età adulta, Buon Pastore dell’umanità di tutti i tempi, che conosce tutte le proprie pecore, ciascuna per nome. Quella che tiene più vicina a sé è la pecora smarrita. I tre Re Magi, sapienti giunti dall’Oriente, sono colti in un atteggiamento di concentrata ammirazione.
Provengono dalla seconda natività la donna del popolo con bambino, che umilmente accolgono la nascita straordinaria, il pastore inginocchiato, ed i tre confratelli (di cui uno rappresenta San Francesco) rappresentati in un atteggiamento di estatica e mistica contemplazione, mentre cantano e pregano inni di lode.
L’attuale Presepe, dunque, si compone di queste due natività, per espressa volontà dell’artista, che ha così inteso fondere in un unicum il momento reale della nascita del Salvatore e la sua primissima rivisitazione letta dagli occhi di San Francesco proprio nella nostra terra: la Valle Santa del Primo presepe.
Sagrada Família di Leitão & Irmão Joalheiros
Il Presepe di Leitão & Irmão è un’opera da collezione in argento che fa parte di un set creato appositamente in vista dell’ottocentenario del Primo Presepe.
Leitão & Irmão custodiscono l’arte orafa portoghese da secoli. Originaria di Porto, alla fine del XVIII secolo, Casa Leitão divenne un punto di riferimento nella gioielleria quando fu nominata, nel 1873, gioielleria ufficiale della Casa Imperial Brasileira da D. Pedro II, imperatore del Brasile e in seguito, nel 1887, gioielleria ufficiale della corona portoghese da D. Luís I, re del Portogallo.
Il titolo di Gioiellieri della Corona fa sì che Casa Leitão si trasferisca da Porto a Lisbona, accanto alla Corte, dove fonda un laboratorio di oreficeria “moderna” ancora oggi in funzione.
Di terra e colore: sculture mariane dai territori del sisma
Madonna lactans
Recuperata nel 2016 dalla chiesa di Sant’Agata di Grisciano (Accumoli), la scultura raffigura la Vergine in trono ritratta nell’atto di allattare il Bambino, un’iconografia piuttosto diffusa sulla civiltà rurale dell’Appennino centrale.
Pietà
Prima del sisma del 2016 la scultura si trovava sull’altare maggiore della chiesa di Santa Maria della Misericordia nel centro di Accumoli e ne rappresentava l’immagine simbolica principale. Recuperata in grandi frammenti dovuti al crollo dell’edificio, si presenta ora nella sua rinnovata integrità che fa apprezzare i dettagli del modellato e alcune parti.