Il progetto

Il presepe mutuando i suoi significati originali dai racconti evangelici diviene simbolo e sintesi di multiculturalità e trasversalità. Dal 1223 ad oggi, grazie al confronto tra esponenti della cultura e dell’arte, attraversando i tempi, arriva con tutta la sua forza nelle case e nei luoghi di aggregazione come rinnovato messaggio di pace.
L’intuizione di San Francesco sta proprio nel proporre a tutti i linguaggi e culture del Mondo una sorta di codice universale, simbolo di speranza, coesione e libertà aperto a tutti, senza esclusione alcuna.

La Valle del Primo Presepe è un progetto che dal 2017 promuove la riscoperta dell’invenzione di san Francesco nella notte di Natale del 1223 con iniziative, esposizioni ed eventi tra Rieti e Greccio. Clicca qui per il programma 2023~2024.

Breve cronologia

1223 -2023 | Celebrazioni ottavo centenario del primo presepe ad opera di San Francesco realizzato a Greccio in provincia di Rieti e ottavo centenario dell’approvazione della Regola Bollata

2015/2016 | La Diocesi di Rieti avvia il progetto “La Valle del Primo Presepe”, itinerario di fede, arte e spiritualità alla riscoperta del messaggio di san Francesco ed al recupero del significato originario ed originale del presepe. La proposta culturale è attuata in collaborazione con la Provincia di San Bonaventura dei Frati Minori ed i Comuni di Rieti e Greccio (www.valledelprimopresepe.it).

Fondaco Italia restaura l’affresco del Santuario di Greccio il luogo dove si realizzò il presepe di San Francesco. Nasce la collaborazione con la Diocesi di Rieti.

2019 | 1° dicembre – Papa Francesco si reca presso il Santuario di Greccio dove firma e deposita la lettera apostolica “Admirabile Signum” sul significato del presepe, consegnandola al mondo intero

2020 | 26 agosto – Viene costituito il Comitato Greccio 2023 con la sottoscrizione della Carta d’Intenti tra gli Enti Fondatori (Diocesi di Rieti capofila, Provincia di San Bonaventura dei Frati Minori, Comune di Greccio e Comune di Rieti) con la finalità di attuare una collaborazione in condizione di reciprocità, volta alla realizzazione del Progetto denominato “Greccio 2023”, nel cui ambito sono programmate e realizzate attività ed eventi in occasione della ricorrenza dell’ottavo centenario della rappresentazione della Natività a Greccio attuata da san Francesco.

2021 | 29 novembre – Nel santuario di Greccio si tiene la cerimonia che dà l’avvio ai centenari francescani. Nasce il Coordinamento Ecclesiale per l’Ottavio Centenario Francescano 2023-2026

2022 | 31 ottobre – Il Santo Padre riceve in udienza i membri del Coordinamento Ecclesiale per l’VIII Centenario Francescano 2023-2026, avviando il percorso celebrativo che vede camminare insieme la Famiglia Francescana e le Diocesi di Rieti, Arezzo-Cortona-Sansepolcro e Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino
15 dicembre – la Diocesi di Rieti incarica Fondaco Italia di coordinare la realizzazione del presepe in Piazza San Pietro ed in Sala Nervi Aula Paolo VI nominando curatori Enrico Bressan e Giovanna Zabotti.

Per la prima volta nella storia del presepe in Piazza San Pietro, il progetto si realizza grazie al coinvolgimento di aziende private.

Soggetti

  • Diocesi di Rieti
  • Enrico Bressan e Giovanna Zabotti: Curatori
  • Fondaco Italia: Coordinatore della realizzazione del progetto

PRESEPE AULA PAOLO VI

Ideazione | Diocesi di Rieti – Segreteria Organizzativa “La Valle del Primo Presepe”
Artista | Alessandro Serena – Maestro del mosaico di Spilimbergo per la progettazione e la realizzazione dell’opera

Audio-video accessibile con sottotitoli e Lis a cura di Rai Pubblica Utilità. Interprete LIS: Maria Cristina Cuccurullo – Voce narrante: Catia Vizzero

PRESEPE PIAZZA SAN PIETRO

Ideazione

  • Diocesi di Rieti – Segreteria Organizzativa “La Valle del Primo Presepe” con il Maestro Francesco Artese che ha curato la progettazione del bozzetto, l’ambientazione e i dipinti fronte e retro presepe.
  • Artigiani di Cinecittà per il disegno, la progettazione e la realizzazione della struttura.
  • Antonio Cantone (Napoli) personaggi (viso, mani e piedi in terracotta dipinta – corpo impagliato) ed animali (bue ed asinelli in polistirolo compresso, dipinto a mano e trattato).

Lighting Designer

  • Margherita Suss – GMS Studio Associato, Milano

Partner

  • Cinecittà
  • iGuzzini Illuminazione
  • Orsoni Venezia 1888 Mosaici
  • Meg Impianti
  • Almaviva
  • NTV Italo Spa
  • Melex Studio Legale Roma

Partner istituzionali

  • Unindustria
  • ENIT
  • Roma Lazio Film Commission

Media partner

  • RAI Cultura
  • Rai Pubblica Utilità

Audio-video accessibile con sottotitoli e Lis a cura di Rai Pubblica Utilità. Interprete LIS: Maria Cristina Cuccurullo – Voce narrante: Catia Vizzero

IL PRESEPE IN PIAZZA SAN PIETRO

Linee guida

Il presepe è simbolo e sintesi di multiculturalità e trasversalità che dal 1223 ad oggi, grazie al confronto tra esponenti della cultura e dell’arte, arriva con tutta la sua forza nelle case e nei luoghi di aggregazione come rinnovato messaggio di pace.

In occasione dell’ottavo centenario, il Presepe in Piazza San Pietro, per volontà della Diocesi di Rieti, è un omaggio al primo Presepe vivente realizzato San Francesco Greccio, (1223 – 2023): il Presepe infatti, molto caro alla Valle Santa reatina, è fonte d’ispirazione per una progettualità che si traduce in maniera originale in un’opera concepita per rivivere i passi che portarono Francesco a rappresentare l’evento della nascita di Gesù, senz’altro orpello che non fosse una greppia con un po’ di fieno, senz’altri protagonisti oltre al bue e l’asino.

Questa grande intuizione che ha determinato nel tempo il significato del Presepe (rilanciato con la lettera apostolica “Admirabile Signum” che Papa Francesco il 1° dicembre 2019 ha donato al Santuario di Greccio) è stata interpretata come un’istallazione artistica che prende la forma concreta di una scenografia teatrale, frutto del confronto e della collaborazione tra il maestro presepista Francesco Artese, gli artigiani di Cinecittà e del maestro artigiano presepiale Antonio Cantone di Napoli.

La struttura, collocata sopra una base a forma ottagonale, come richiamo all’Ottocentenario, prende spunto dalla roccia del Santuario di Greccio ed è concepita come una quinta che, in un perpetuo dialogo armonico, viene abbracciata idealmente dal colonnato di Piazza San Pietro. Davanti ad essa, collocata a terra, una vasca in cui scorre, simbolicamente, il fiume Velino, le cui acque limpide e gelide le acque che lambiscono la città di Rieti e dissetano la Valle Santa reatina, e che oggi come allora, giungono sino a Roma.

La scena vede al centro l’affresco della grotta di Greccio (opera del 1409 attribuita al Maestro di Narni di scuola giottesca) davanti al quale un frate officia la messa in presenza di San Francesco con in braccio il Bambinello, la Madonna e San Giuseppe in adorazione a lato della greppia, dietro a cui giacciono il bue e l’asinello. Ad assistere alla rappresentazione tre frati, il nobiluomo e amico Giovanni Velita che ha aiutato San Francesco a dare vita alla sua “opera prima”. Al suo fianco la moglie Alticama.

Nell’opera sono presenti in forma pittorica, alcuni dei momenti salienti della vita spirituale di san Francesco vissuti proprio nella Valle Santa reatina, nei pressi dei luoghi ove ora sorgono i quattro santuari francescani di Greccio, Poggio Bustone, Fonte Colombo e Santa Maria de La Foresta; luoghi in cui si percepisce il messaggio di Francesco, grazie alla presenza concreta ed attuale dei frati minori.

La realizzazione, resa possibile grazie al contributo di partner privati, è affidata agli esperti artigiani di Cinecittà che interpretano il progetto dell’artista presepista Francesco Artese coordinati dai curatori Enrico Bressan e Giovanna Zabotti di Fondaco Italia.

L’illuminazione è componente sostanziale della realizzazione, esaltandone i particolari ed i dettagli, ricostruendone la suggestione delle scene, evidenziandone le gerarchie di lettura, assicurandone in definitiva la percezione tridimensionale grazie ai contrasti che la luce è in grado di creare, è curata dalla lighiting designer Margherita Suss propone un’atmosfera calda ed intrisa di spiritualità, interpretando, in questo modo, lo spirito e l’atmosfera originari del 1223. I personaggi, di grandezza naturale, realizzati da Cantone e Costabile di Napoli, sono in terracotta dipinta (testa, mani e piedi) montati su una struttura in ferro impagliata con vestiti dell’epoca (1200).

La suggestione di questo Presepe sta nella sua capacità di raccontare il tema della Natività nella naturalezza e purezza di quel momento, senza retorica: una rappresentazione apparentemente semplice che racchiude un messaggio di speranza e di fiducia nel cambiamento, con una chiave di lettura e di esplorazione della spiritualità, attraverso una sorta di libertà di espressione unica nel suo genere, come quella creata da San Francesco ottocento anni fa.

La sua intuizione sta proprio nel fatto che si propone a tutti i linguaggi e culture del Mondo come una sorta di codice universale, simbolo di speranza, coesione, libertà e pace che vanno oltre il sentimento religioso.

Informazioni

la struttura poggia su una base ottagonale alta mt 1,00 per ricordare l’anniversario degli 800 anni ed è lunga mt 17,00, larga mt 9,00 ed alta mt 7,00.

La struttura interna è in legno mentre la parte scenografica esterna è in polistirolo trattato e dipinto a mano.

IL MAESTRO PRESEPISTA FRANCESCO ARTESE

Esponente della scuola presepistica meridionale, il suo primo lavoro risale al 1976, quando realizza un’opera per il Convento dei Frati Francescani di Grassano. Nel 1980 realizza la Natività nella Basilica di San Crisongono a Roma e l’anno seguente, sempre a Roma in via Veneto, crea un presepe raffigurante i Sassi di Matera. Il successo ottenuto lo porta alla realizzazione di un altro presepe nella chiesa Our Lady of Pompei di Greenwich Village a New York, meta di numerosi visitatori, commissionato dal Consolato italiano. Un altro presepe di rilievo è quello creato nella Basilica superiore di San Francesco d’Assisi nel 1991; nel 1999 l’UNESCO gli commissiona un presepe da allestire nel nuovo Museo mondiale della Natività di Betlemme. Nel 2012 realizza il grande presepe, omaggio della regione Basilicata al Papa Benedetto XVI, allestito in Piazza San Pietro e riproducente i Sassi di Matera. Dal 2018 collabora attivamente con “La Valle del Primo Presepe”, per la quale ha realizzato ben quattro opere monumentali, situate presso le volte del Palazzo Papale di Rieti. I suoi presepi sono esposti in Italia e in tutto il Mondo.

IL PRESEPE IN AULA PAOLO VI

Linee guida

LA NATIVITÀ DI MOSAICO

Un Gesù Bambino tenuto in alto da Maria e Giuseppe: una Sacra Famiglia che eleva il mirabile figlio luminoso sollevato per ben mostrare la speranza di tutti, per presentare e donare al mondo la piena bellezza della sostanza umana, e Francesco che tutta l’accoglie nella scia della sorgente di acqua viva, e Chiara che tutta la contempla nel volto di Gesù.

Questa è l’opera realizzata dall’artista del mosaico Alessandro Serena, di Spilimbergo in Friuli-Venezia Giulia, con smalti opachi e ori di vetro veneziano prodotti da Orsoni Venezia 1888 s.p.a., e smalti trasparenti colorati per coinvolgere suggestivamente la luce con i suoi riflessi e rifrazioni nelle aureole che avvolgono i volti delle cinque figure.
L’immagine sottolinea due punti fissi e straordinari per la storia dell’umanità: la Natività di Gesù, quella reale nell’anno zero, e la celebrazione di quella Nascita nel 1223 voluta da Francesco ottocento anni fa, con l’invenzione del presepio che ne codifica la memoria.

Giuseppe è vestito con i colori della terra, accompagna e sostiene Maria che ha i colori riferiti all’amore e allo Spirito, e l’interno del manto richiama il concetto di Trascendenza, con tre stelle che vi brillano a simboleggiare la Trinità. Gesù è avvolto in un tessuto bianco con pieghe argentee, sopra una coperta avvolgente che richiama il concetto dell’acqua viva. Francesco è inginocchiato primo davanti a tutti noi, in segno di totale devozione, in povertà e semplicità, mentre Chiara è orante accanto a lui.
Migliaia di tessere compongono tale mosaico di arte sacra, ed ognuna di esse è una scelta meditata che diventa testimonianza di fede e richiamo della bellezza del Creato.

Informazioni

L’opera è composta dall’innesto di circa 30.000 tessere di vetro e misura mt 3.50 x m.t 1.90 di altezza

L’ARTISTA DEL MOSAICO ALESSANDRO SERENA

Vive e lavora a Spilimbergo (PN) dove è nato. Fin da giovane si cimenta nella scultura, nella pittura, nella grafica con incisioni e linoleografie, realizza grandi presepi per la comunità, produce disegni per mosaico richiesti dal padre muranese Gino Serena, già consigliere della Scuola Mosaicisti e fondatore dell’I.R.M.A. (Industria Rivestimenti Mosaici Artistici). Nel 2010 ha organizzato a Spilimbergo il convegno nazionale “Arte e architettura linguaggi per la fede”. Cura la gestione e l’allestimento di mostre d’arte. Disegna e realizza mosaici pavimentali, parietali e sculture. Dal 2019 realizza il Presepe di Mosaico di Spilimbergo, dando vita a nuovi personaggi ad ogni edizione.