Nella chiesa del santuario di Poggio Bustone intitolata all’apostolo san Giacomo, nel 2012 è stata collocata al centro dell’arco trionfale, una croce dipinta, opera del maestro iconografo Luisanna Garau. Essa è una sintesi alta dell’annuncio del mistero della fede: Dio infatti ha costituito Signore Gesù, che era stato crocifisso; il mistero è contemplato attraverso il Vangelo di San Giovanni che ci manifesta la signoria di Cristo sul trono della Croce. La croce non è di colore marrone ma azzurra, come il manto di umanità di cui è rivestito il Signore: da simbolo di morte con Cristo Risorto, essa diventa per noi simbolo di vita e di salvezza, albero di vita eterna. Il Signore non “pende dal legno” ma è ritto in piedi elevato e glorioso, e il capo è reclinato segno del “tutto è compiuto”. Egli è colui che da la vita e la riprende quando vuole vincitore sulla morte. Egli è il re come indica l’iscrizione “Gesù il Nazareno re dei Giudei”. La croce è contemplata alla luce della Risurrezione; sotto la croce la madre di Gesù Maria con una mano ci indica il figlio con l’altra riceve e ascolta. Giovanni, il discepolo, amato contempla il mistero: entrambi ci guardano per renderci partecipi della loro esperienza e introdurci in questo grande mistero. Sotto i piedi di Gesù è raffigurato un piccolo monte il Golgota con una caverna aperta in cui si intravede il teschio di Adamo. Ai piedi del Signore san Francesco e santa Chiara, riferimento all’amore particolare che questi due santi hanno sempre attribuito al Crocifisso; a destra invece è san Giacomo con il caratteristico pastorale a cui è appesa la conchiglia del pellegrino; il loro atteggiamento è di contemplazione del mistero ma anche di invocazione, con loro siamo anche noi e diciamo «Annunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta».
A cura di padre Renzo Cocchi