Il Rosmarinus officinalis L. è una specie che appartiene alla famiglia delle Lamiaceae. È indigeno dell’Europa meridionale, in particolare del Mediterraneo, dove cresce spontaneo in garighe e macchie basse, prediligendo rocce calcaree, ambienti marini aridi e stazioni rupestri spingendosi fino ai 1500 metri sul livello del mare.
Descrizione
Il rosmarino è una pianta perenne cespugliosa, sempreverde, la sua altezza varia dai trenta centimetri ma può raggiungere in condizioni ottimali perfino i tre metri. I fusti sono legnosi, angolosi, prostrati-ascendenti, molto ramificati, la corteccia è di colore bruno-chiaro. Le foglie sono opposte, sessili, lineari, intere, di colore verde-scuro e lucide sulla pagina superiore, bianco-tomentoso nella pagina inferiore e con margine revoluto. L’antesi in genere avviene dal mese di aprile e si protrae fino al mese di agosto anche se nelle isole e lungo le coste più protette avviene tutto l’anno. I fiori sono riuniti in racemi ascellari, profumati, ermafroditi, di colore azzurro-violetti.
Il frutto è un tetrachenio contenente quattro nucule ovoidi, di colore castano chiaro, con la superficie di inserzione color crema.
Proprietà e utilizzi
Il rosmarino costituisce un ottimo tonico generale; esercita sull’organismo un’azione stimolante e fortificante.
Agendo efficacemente negli stati di astenia è indicato nei periodi di intenso lavoro o in seguito a una lunga malattia prestandosi adatto anche per bambini e ragazzi.
È un potente antisettico, antiparassitario e antibatterico con effetti evidenti sia a livello gastrico che intestinale; possiede infatti spiccate proprietà digestive, aromatiche e carminative che favoriscono l’espulsione dei gas intestinali, risultando efficace nei disturbi legati a scompensi digestivi, anche in caso di reflusso esofageo. Utile nel trattamento delle affezioni reumatiche e muscolari, anche in caso di distorsioni, negli stati di ipotonia muscolare in generale, in caso di sciatica e nelle forme di gotta. È un valido tonificante nervino, indicato in caso di tensione nervosa e nelle forme depressive, anche associate a stati di debilitazione; utilizzato inoltre nel trattamento di cefalee, emicranie, oppure per nevralgie. Svolge una benefica azione sulla ghiandola epatica stimolando la funzionalità del fegato e l’escrezione della bile, risultando un ottimo alleato nella cura di patologie del fegato e della colecisti in generale.
Svolge un’azione purificante e normalizzante della secrezione sebacea del cuoio capelluto, risultando un ottimo rimedio per la cura dei capelli grassi e contro la calvizie prematura grazie all’attività stimolante che svolge sui follicoli dei capelli.
In grado di esercitare un’efficace azione deodorante e antisettica svolge un ruolo importante anche per la cura dell’igiene orale.
L’acqua della regina
Si narra che la regina Isabella d’Ungheria, all’età di settantadue anni, soffrisse di terribili dolori reumatici e fosse affetta da gotta. Saputa la notizia, un alchimista creò un’acqua distillata di rosmarino e lavanda e presentantò la fragranza alla regina, certo che l’avrebbe guarita e donato una singolare bellezza. La regina iniziò ad utilizzare l’acqua profumata tutti i giorni e dopo poco tempo le promesse furono mantenute. Il suo fascino era tale da essere chiesta in sposa. Il potere della miracolosa fragranza si diffuse a corte e fu così che l’Acqua della Regina d’Ungheria iniziò ad essere usata per curare le affezioni cutanee e donare bellezza al viso.
A cura di Fabiano Ermini e Roberta Zirone dell’Associazione Hortus Simplicium