Da sempre la tradizione francescana ha dato a Maria svariati titoli, Vergine Poverella, come amava chiamarla affettuosamente san Francesco, o anche Regina dell’Ordine dei Minori. Il Poverello nutriva un grande amore per Maria Santissima, perché “aveva reso nostro fratello Il Signore della Maestà”. Da lungo tempo i francescani sono stati promotori del dogma dell’Immacolata concezione proclamato l’8 dicembre del 1854; uno tra i più eminenti è il beato Giovanni Duns Scoto, morto nel 1308 e beatificato da san Giovanni Paolo II che lo definì «Dottore dell’Immacolata» perché con la sua dottrina ha offerto alla Chiesa la chiave per superare le obiezioni circa l’Immacolata concezione di Maria. Già san Paolo VI lo aveva chiamato il «Dottore Sottile e Mariano». Nell’iconografia francescana, Maria immacolata viene rappresentata con il bambino Gesù tra le braccia: mentre ella tiene ferma con il piede la testa del serpente, il bambino la trafigge con la lancia, che nella parte superiore ha la forma della croce. Maria madre di Dio e della Chiesa, si presenta come collaboratrice nella redenzione dell’umanità.
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Grande amore per Maria Santissima
Dalla cappella di Poggio Bustone, una vetrata artistica ricorda la devozione francescana per la Madonna
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