Francesco è uno dei santi più amati al mondo, ma anche uno tra i più sconosciuti. Non sempre i santi della storia coincidono con quelli della devozione: spesso ci si accontenta della lettura superficiale di chi si ferma a guardare un’opera nell’insieme, trascurando i dettagli che le danno unicità. I più, ad esempio, non sanno che fra Filippo Longo, uno dei primi compagni del Poverello, era nativo della terra reatina. Detto “longo” a motivo della sua statura, a quel tempo superiore alla media, e si dice fosse nato poco lontano da Fonte Colombo. Tommaso da Celano narra che a quest’uomo «il Signore aveva toccato e purificato le labbra, così che parlava di Dio con infinita dolcezza» (cfr. FF362). Fu destinato da Francesco a essere visitatore delle monache di San Damiano, ufficio che esercitò per molto tempo con grande sapienza. In assenza di Francesco, che si era recato in Oriente, Filippo difese Chiara e le sue sorelle dalle incomprensioni che ne turbavano la vita. Chiara aveva grande stima per Filippo e lo ascoltava volentieri quando predicava, trovando in lui tanta soavità e unzione dello Spirito. L’amicizia di Chiara per Filippo veniva da lontano: egli fu presente alla vestizione della giovane donna, la notte della domenica delle Palme del 1211. Tranne il beato Egidio, nessuno dei compagni di Francesco è stato canonizzato, forse perché vi era comunque una devozione diffusa per la piccola fraternità delle origini, ma la tradizione francescana ricorda la morte di Filippo, il 14 marzo 1250.
A cura di Padre Renzo Cocchi