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Il Medioevo e i campi chiusi

Inizia questa settimana il viaggio di alla scoperta dell’Orto dei Semplici creato a Rieti dall’Associazione “Hortus Simplicium”, luogo destinato, nel Medioevo, alla coltivazione ed allo studio delle piante medicinali ed al loro utilizzo curativo e culinario.
Hortus Simplicium Rieti

Il Medioevo è un periodo storico che si estende per molti secoli, dal V al XIV d.C., del quale ci sono rimaste poche conoscenze e ancora meno ne sono rimaste sul giardino medievale.

In quei secoli avvenne l’abbandono delle abitazioni rurali, tipiche delle campagne, in seguito alla situazione di instabilità e incertezza successive alla caduta dell’Impero romano. Per questo motivo, per molti anni, i campi coltivati, i frutteti, gli orti sono stati “campi chiusi” all’interno delle mura delle città. All’esterno delle mura, nei “campi aperti”, si praticavano caccia, pastorizia e coltivazioni minori. Con il passare del tempo, i territori bonificati furono dimenticati e i boschi si appropriarono di nuovo dei loro spazi originari. Il giardino si rinchiuse così all’interno del monastero, prima, e del castello, poi.

Il progenitore degli Orti Botanici

Con il monachesimo e il sorgere di numerosi monasteri, la cultura romana si tramandò nei secoli e si mantenne in vita attraverso lo studio e la conservazione di antichi testi: tra questi anche numerosi trattati di agricoltura e botanica. I monaci avevano l’obbligo di vivere nel convento e di svolgere in questo ambiente tutte le loro attività, tra le quali la coltivazione e lo studio delle piante. Si favorisce così lo svilupparsi della cultura dei giardini.

Sin dall’antichità si nutriva un particolare interesse per tutte le piante utilizzate per comporre i medicamenti.

I principi curativi che venivano ottenuti dalla combinazione di più piante venivano chiamati composti; quelli invece ottenuti direttamente dalla singola pianta semplici, da cui poi il nome di hortus simplicium. Nel Medioevo, questa tradizione si affermò ancora di più.

Gli orti botanici medievali nel centro di Rieti

Sulle orme di questi principi nasce a Rieti il primo Hortus Simplicium ai piedi del Palazzo papale, nei pressi della piazza principale e dei luoghi di maggior interesse della città. Con una superficie di circa 1500 m2, comprende oltre cento piante erbacee e più di venti arboree, debitamente selezionate per i loro impieghi curativi, con significato simbolico e religioso, di importanza nella storia culinaria, medica e mistica dell’Italia medievale. È suddiviso in tre aree: una dedicata all’orto botanico dove si trovano le varietà di piante, ordinate secondo l’utilizzo che avevano nel Medioevo; un’altra dedicata all’orto sinergico, con le varietà di piante orticole già esistenti in quell’epoca; un’ultima con il Giardino della Valle del Primo Presepe.

Lo spazio, situato in via dell’Episcopo 2, è visitabile su prenotazione alla mail info@hortussimplicium.itLa visita è accompagnata da una narrazione da parte di volontari che guidano i visitatori alla scoperta dei molteplici utilizzi che le piante avevano nel Medioevo: in medicina, nella vita monastica, nelle tecniche di tintura dei tessuti e in cucina. La visita si conclude presso l’Hortus Conclusus recentemente inaugurato e situato nel terrazzamento ai piedi della Cattedrale. Un giardino recintato, chiuso, simbolicamente separato dal mondo, che lascia spazio alla contemplazione.

L’Associazione

L’associazione “Hortus Simplicium” nasce nel dicembre 2019 a Rieti, da un gruppo di giovani uniti da una comune passione per la storia, la natura, la fede e l’arte. L’associazione si occupa principalmente di divulgazione storica, naturalistica e di didattica per studenti e adulti, con il fine di promuovere l’identità cittadina ai visitatori esterni e alla cittadinanza stessa. L’associazione si offre inoltre di guidare gruppi di studenti e turisti nei suoi vari itinerari all’interno della città e della Valle Santa.

 

A cura di Fabiano Ermini e Roberta Zirone dell’associazione Hortus Simplicium

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