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Gerusalemme ricorda l’incontro di Francesco con il Sultano

Per rivivere questo evento, la Città Santa apre oggi le sue porte con un convegno sugli “800 anni dal pellegrinaggio di pace di San Francesco in Terra Santa (1219-2019)”

Qualcuno l’ha definito uno dei più straordinari gesti di pace nella storia del dialogo fra Cristianesimo e Islam. Esattamente 800 anni fa l’incontro tra Francesco d’Assisi e il Sultano d’Egitto Malek al-Kamel, avvenuto nel corso della quinta Crociata, nel giugno 1219. Il frate, dopo alcuni tentativi falliti, salì con i suoi confratelli su una barca di militari e mercanti e raggiunse il porto di San Giovanni d’Acri, nel nord della Palestina (l’attuale cittadina israeliana di Acri) con l’intenzione di incontrare il Sultano d’Egitto. L’incontro avvenne, probabilmente, nella tregua d’armi tra agosto e settembre, nel porto di Damietta, sul delta del Nilo, a circa 200 km a nord de Il Cairo, dove il nipote del Saladino, contro il parere dei suoi dignitari, accolse i frati con grande cortesia, offrendo loro pure dei doni che vennero però rifiutati in omaggio al voto di povertà.

Un anniversario che diventa appello al dialogo

Per ricordare questo evento, Gerusalemme, da oggi fino a giovedì, apre le sue porte per rivivere gli “800 anni del pellegrinaggio di pace di San Francesco in Terra Santa (1219-2019)”. Un’iniziativa organizzata dai frati della Custodia della Terra Santa.

Fra Patton: san Francesco, il sognatore a cui la storia ha dato ragione

“Esattamente 800 anni fa, durante la quinta crociata – ha spiegato il Custode di Terra Santa alla Radio Vaticana – Vatican News, fra Francesco Patton – San Francesco è venuto come pellegrino e testimone della pace, rimanendo qui fino al 1220, fino al suo ritorno in Italia”. Il custode ricorda che “Francesco d’Assisi ha attraversato i confini della guerra e ha superato la logica del conflitto di civiltà, seguendo l’ispirazione divina che lo ha portato a credere nella possibilità di un incontro fraterno con ogni creatura”. Un messaggio valido ancora oggi perché il dialogo, spiega il francescano, è andare incontro all’altro senza pregiudizi, con la pace nel cuore, sapendo di incontrare prima di tutto una persona al di là del suo credo. Fra Francesco Patton sottolinea come “il sognatore Francesco” ha dimostrato lungimiranza e senso pratico nell’incontro con il Sultano ed il risultato è che a distanza di otto secoli, “noi francescani – evidenzia – siamo ancora in Terra Santa vivi e attivi”.

Fra Klimas: san Francesco ci insegna a non avere paura

Il via dei lavori è con una conferenza del dottor Bartolomeo Piron, professore di lingue e letteratura araba sul tema: “L’incontro tra Francesco e il Sultano attraverso le fonti arabe”. Il Prof. Antonio Musarra focalizzerà poi la sua attenzione sul tema: “L’incontro tra Francesco e il Sultano attraverso le fonti crociate e occidentali”. Il primo giorno di lavoro si concluderà con i Vespri presieduti da fra Narcyz Klimas, archivista della Custodia di Terra Santa. Nella sua intervista alla Radio Vaticana – Vatican News, ricostruisce lo storico incontro attraverso gli studi effettuati e sottolinea il coraggio del fraticello di Assisi, “un segno chiaro che quando si vuole si può dialogare senza fare danni agli altri”.

Giovedì l’incontro nella Moschea di Al-Aqsa

Il Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, il cardinale Leonardo Sandri, sarà presente giovedì prossimo e parlerà del significato dell’incontro di Francesco con il Sultano “nell’insegnamento e nei gesti di Papa Francesco”. Nella stessa giornata, è previsto un importante appuntamento presso la Moschea di Al-Aqsa con la visita ed una conferenza insieme al Gran Muftì di Gerusalemme. Il porporato presiederà poi venerdì 4 ottobre, nella Chiesa di San Salvatore, la Messa solenne in occasione della festa di San Francesco d’Assisi.

Da Vatican News

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