Tra i compagni reatini di Francesco c’è frate Illuminato. Non sappiamo nulla su di lui prima del suo ingresso nella fraternità del Poverello. La tradizione francescana lo indica originario dell’Arce, nei pressi di Rocca Sinibalda o di Roccantica. Nella Divina Commedia, attraverso san Bonaventura, Dante lo colloca tra le schiere degli spiriti sapienti. Il Martirologio francescano ce lo presenta come confessore e socio del Serafico padre, eccelso per le sue virtù. Le Fonti Francescane narrano che Illuminato accompagnò Francesco in Oriente nel 1219 e lo incoraggiò ad esortare i cristiani, accampati presso la città di Damietta, a non combattere, a non temere di essere presi per pazzi, a temere il giudizio di Dio più di quello degli uomini. Francesco chiederà nuovamente consiglio a questo frate. “illuminato” di nome e di fatto, dopo aver ricevuto le stimmate sul monte della Verna. Al santo combattuto sull’opportunità di rivelare o meno il prodigio, il saggio compagno suggerirà che Dio gli ha concesso quel privilegio per l’utilità altrui e dunque tenerlo per sé stesso significherebbe essere irriconoscenti a tanta grazia. Doppiamente beati quegli uomini che hanno accanto amici saggi e pieni di fede! (Da riflessioni di padre Carlo Cadderi ofm).
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Frate Illuminato
Tra i compagni reatini di san Francesco ce ne fu uno che lo seppe ben consigliare in momenti fondamentali
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