Non un murale ma un coloratissimo mosaico collettivo splende da oggi in via delle Stelle, nel popolare quartiere di Porta d’Arce: è così che Rieti ha festeggiato la Giornata Europea delle Fondazioni, partecipando all’evento corale promosso dall’Acri in più di cento città italiane.
A realizzare l’opera dello street artist LDB – una mamma che allaccia la scarpa a un bambino, impaziente di riprendere il cammino – sono stati gli animatori e i ragazzi del Polo Autismo di Sant’Eusanio, raccogliendo l’invito della Fondazione Varrone.
“Non sono un murales – segni di comunità” lo slogan scelto per la Giornata: «Più che segni, sogni che si realizzano anche grazie alla Fondazione Varrone», ha detto Virgilio Paolucci, fondatore del centro dove ogni giorno si ritrovano come in una famiglia allargata giovani e meno giovani con disturbi dello spettro autistico.
Insieme a Chiesa di Rieti e ad Ater la Fondazione sta supportando l’attività della cooperativa sociale Loco Motiva, che dopo il centro diurno e la casa-alloggio si prepara ad aprire un laboratorio di ceramica, una galleria d’arte e una caffetteria.
«Sono io che devo ringraziare voi – ha detto il presidente della Fondazione Antonio D’Onofrio – mi avete fatto conoscere il dolore ma anche come vincerlo e capovolgere le prospettive. Questo è il compito delle fondazioni: mettere in circolo risorse ed energie a beneficio della comunità».
«Terra, aria, fuoco: sono gli elementi che servono per lavorare la ceramica e che servono ai nostri ragazzi per esprimersi e avere un contatto forte con la realtà», ha detto il professor Fabio Grassi, che ha coordinato il lavoro di realizzazione del mosaico. Mosaico a cui in tanti hanno voluto mettere un tassello.
Con i ragazzi anche i familiari e le autorità cittadine: il prefetto Gennaro Capo, il questore Maria Luisa Di Lorenzo, il comandante dei carabinieri Bruno Bellini, il vescovo Domenico Pompili. Non sono mancati il vice sindaco Daniele Sinibaldi, il comandante della Guardia di Finanza Michele Messa e il comandante dei Vigili del Fuoco Paolo Mariantoni.
E allo svelamento dell’opera erano in tanti a cercare la propria mattonella: “Un segno che resterà nella città” ha detto Paolucci. Andatelo a vedere!