Descrizione
Greccio, è il luogo dove è stata celebrata, nella cavità di una grotta, la notte di Natale dell’anno 1223. Tutto ricorda l’umiltà dell’Incarnazione e della Natività di Gesù, che sembra quasi prendere forma plastica da tanti piccoli particolari. Francesco, nel salmo da lui composto per l’occasione, canta il “giorno che ha fatto il Signore, giorno di festa e di gioia”. Il Natale, come proclama questo salmo, è illuminato dalla luce della Pasqua: nel cuore della notte già risplende e dal freddo e dalla povertà già esplode il trionfo della vita.
Informazioni
Orario delle visite al Santuario:
Tutti i giorni compresi i Festivi 9:00 – 18:00 (19:00 ora legale)
Orario della preghiera:
Giorni feriali:
ore 8:00 – S. Messa
Giorni festivi:
ore 10:30 – S. Messa
ore 12:00 – S. Messa
ore 17:00 (ora legale 18:00) – S. Messa
Per prenotazioni o altre informazioni:
Tel. +39 0746 750127
Ulteriori informazioni e curiosità
Ospitalità
- L’accoglienza è riservata ai pellegrini dei diversi cammini e consiste in una piccola struttura ai piedi del Santuario (inizio scalinata inferiore) e dispone di 6 posti letto con bagni in comune.
- Gli ospiti-pellegrini debbono portare con sé le lenzuola e gli asciugamani e provvedere loro stessi al cibo. È necessario prenotare lasciando un recapito telefonico o l’indirizzo mail.
- Inoltre si può usufruire di un’accoglienza presso la Parrocchia S. Maria di Loreto – Limiti di Greccio 28 posti letto (stanze comuni con letti a castello) Sacco a pelo in autogestione 4 bagni comuni uso cucina e salone per incontri.
Gli ultimi anni della vita di Francesco sono dolorosi; malattia e situazione del suo Ordine lo forgiano. Sono anche gli anni in cui un’intima gioia, un senso di pienezza che tutto pervade, sembra impadronirsi di lui.
Di questi sentimenti è testimone il singolare Natale nella montagna, che Francesco vuole celebrare a Greccio – luogo a lui tanto caro – il 25 dicembre 1223. A Giovanni Velita, signore di Greccio, Francesco disse: “Ecco vorrei che in qualche grotta della montagna che possiedi facessi collocare una mangiatoia con il fieno e vi conducessi un bue e un asinello così come erano a Betlemme. La notte di Natale verrò lassù e, tutti insieme, pregheremo nella grotta”.
Giunge la notte di Natale: nella grotta tutto è pronto. Il presepe e un piccolo altare. Era come se Betlemme, quell’anno, si fosse portato sulla cima della montagna di Greccio. Il sacerdote dà inizio alla Messa di Natale. Francesco canta il Vangelo.
Il culmine della celebrazione: Francesco prende tra le braccia quel bambino posto sul fieno il quale, per la fede di Francesco, sembra prendere vita e rinascere nel cuore dei presenti.
Il Convento e la Chiesa
Appena entrati nel Santuario, ci incontriamo con la Cappella del Presepio, edificata nell’anno 1228, lo stesso della canonizzazione del Santo, sul luogo dove avvenne la rievocazione. Nella Grotta si conserva un affresco di scuola Giottesca del XIV sec. che rappresenta il Natale di Betlemme e il Natale di Greccio.
Percorrendo uno stretto corridoio si arriva ai luoghi abitati dal Santo e dai primi frati: il Refettorio presenta due affreschi del sec. XVI.
Il Dormitorio antico misura 7 metri di lunghezza e da 1,40 a 2 metri di larghezza. Lungo le pareti sono disegnate alcune croci. In fondo la celletta che conserva la roccia su cui dormiva s. Francesco.
Tornando indietro e avviandosi per salire al piano superiore, si nota, a destra, la cantina di s. Francesco e il pulpito di s. Bernardino da Siena posto davanti all’antro dove un tempo venivano seppelliti i frati.
Salendo al piano superiore si visita il Dormitorio ligneo del XIII secolo del tempo di s. Bonaventura da Bagnoregio, Ministro Generale dell’Ordine (1257-1274). Si incontra quindi un coro del XVII sec. Conserva un leggio con antico corale.
Dal coro entriamo quindi nella prima chiesa dedicata a s. Francesco dopo la sua canonizzazione avvenuta nel 1228. Si può notare il primitivo coro dei frati, con la struttura lignea che li separava dal popolo. Possiamo ammirare alcune opere in copia di Biagio d’Antonio della scuola del Ghirlandaio, una pala d’altare di scuola Umbra del XIV sec., un affresco del B. Giovanni da Parma, un frammento di affresco che ricorda la remissione dei peccati a s. Francesco avvenuta a Poggio Bustone e una copia di un crocifisso del XIII sec. Nella cappella laterale a fianco della piccola chiesa si conserva in copia moderna un ritratto di s. Francesco sofferente che si asciuga gli occhi.
Uscendo si incontra sul piazzale la nuova chiesa costruita nel 1959 e che conserva opere del Venturini, un presepe in terracotta e una ceramica rappresentante l’Immacolata di Lorenzo Ferri, delle vetrate del Padre Farina ofm.
Esterno al Santuario si trova la cella solitaria di s. Francesco e la grotta dove visse per 32 anni, il B. Giovanni da Parma, settimo Ministro Generale dell’Ordine.
Testo santuarivallesanta.com